La valutazione va eseguita confrontando il cromatogramma con le immagini che si sono ottenute da standard di riferimento.

L’interpretazione è basata sull’impressione globale dell’immagine, sulla
descrizione delle singole zone (immagine 1) in cui il cromatogramma è
suddiviso, ognuna con un significato ben preciso: zona centrale (A), zona
interna (B), zona mediana (C) e zona periferica (D).
È importante fare attenzione alle forme, ai rapporti tra le varie zone ed alla loro compenetrazione, ai colori ed alle loro sfumature. Bisogna soffermarsi particolarmente sulle punte della zona mediana e sugli spazi tra le punte e la zona più esterna, considerandone la geometria ed i colori.
Dalla descrizione si potrà passare all’interpretazione grazie al significato delle singole parti del cromatogramma e delle relazioni che sussistono tra di loro.
In particolare si può schematizzare come segue: la zona centrale è collegata alla frazione minerale del suolo, la zona interna alla componente inorganica, la zona mediana a quella organica e la zona periferica all’attività microbiologica.
L’ampiezza di tali zone, il loro rapporto reciproco e la demarcazione più o meno netta o sfumata indicano la presenza e la qualità della parte organica, di quella minerale e dell’attività dei microrganismi, nonchè l’equilibrio tra le suddette frazioni.
Integrando queste informazioni con l’osservazione della tonalità, dell’intensità e delle sfumature dei colori ed altri dettagli morfologici avremo un quadro globale del campione analizzato, completo di informazioni circa lo stato dei processi di formazione o mineralizzazione dell’humus, la sua qualità, la struttura, gli eventuali danni delle lavorazioni, del costipamento o dell’inquinamento.